Il latte vaccino è l’alimento naturale del vitellino, che alla nascita pesa mediamente 45 kg e raddoppia il suo peso in circa 50 giorni. A 3 mesi ha già superato i 100 kg. La composizione di questo alimento è quindi finalizzata alla crescita rapida e intensa della massa corporea: contiene un’elevata quantità di grassi e il 3.3% di proteine.
Nella visione bioenergetica, i cibi possono essere classificati in centripeti (energia Yang) e centrifughi (energia Yin). I primi sono cibi che asciugano, concentrano e compattano, richiamando l’energia verso l’interno, mentre i secondi espandono e dilatano, spingendo l’energia verso l’esterno. Ciò è molto chiaro nel regno vegetale, che assorbe l’energia tipica della stagione o dell’area climatica in cui cresce. Lo vediamo, ad esempio, nella vegetazione e nei frutti che crescono d’estate o nei climi tropicali, ricchi di energia centrifuga: crescono velocemente e hanno dimensioni più grandi ed espanse, foglie ampie, struttura più soffice, sono ricchi d’acqua e di grassi, contengono più potassio e minerali yin, fermentano in breve tempo. Chi li consuma è quindi aiutato a disperdere il calore e a riequilibrare l’idratazione del corpo. Al contrario, i vegetali che crescono in aree o stagioni più fredde sono più ricchi di energia centripeta e quindi più piccoli, asciutti, più duri. Crescono lentamente e hanno una struttura più compatta; contengono poca acqua e necessitano di cotture lente e lunghe (ad esempio le castagne, le verze, i cavolfiori invernali). Aiutano a trattenere il calore e l’acqua, a difendere dalle basse temperature.
Sulla Terra ogni cosa contiene queste energie in un grado variabile. Molto semplicemente, ciò dipende dal fatto che il nostro pianeta è soggetto alla forza gravitazionale del sole, massima all’equatore (area di massimo Yin, energia centrifuga) e in estate, inferiore ai Poli e in inverno (massimo Yang). Se immaginiamo la linea che va dall’estremo yin all’estremo yang troveremo lungo il suo continuum infinite sfumature. Anche i corpi risentono di queste forze. Nel regno animale i carnivori (più yang) sono più piccoli, agili, scattanti e aggressivi, mentre ad esempio i bovini, lenti, grandi e pacifici, rappresentano il massimo Yin (il Tae Yin).
In questa prospettiva il latte appare un alimento fortemente centrifugo e dilatativo. Abbiamo visto che causa una crescita veloce e di grandi dimensioni, che è ricco di acqua, di zuccheri e di grassi.
La ricerca scientifica conferma questo dato. Secondo una pubblicazione online dell’americano PCRM, (Physicians Committee for Responsible Medicine, Comitato dei medici per una medicina responsabile), “le proteine del latte, lo zucchero del latte, i grassi saturi e non dei prodotti lattiero-caseari pongono rischi per la salute per i bambini e incoraggiano lo sviluppo di obesità, diabete e malattie cardiache“.
E’ interessante notare, inoltre, che tra i consumatori abituali di latticini, l’assunzione di latte scremato o la riduzione dei grassi caseari NON riduce il rischio di diventare obesi. Lo stesso PCRM riporta i risultati di uno studio che ha valutato 10.700 bambini statunitensi tra i 2 e i 4 anni, scoprendo che il consumo di latte scremato o all’1% di grassi non li protegge dal rischio di obesità: al contrario, più bassa è la percentuale di grasso nel latte e più alto è il rischio.
Quello degli effetti dei latticini sul peso corporeo è un tema molto controverso: negli States la pressione al consumo caseario è molto intensa e alcune ricerche hanno cercato di dimostrare la validità dei latticini nella riduzione del peso. Nel 2012 l’American Journal of Clinical Nutrition ha dunque pubblicato una metanalisi che ha messo a confronto gli studi su questo argomento. Si tratta di una metanalisi molto vasta, che ha considerato 29 ricerche, per un totale di 2101 partecipanti. Le sue conclusioni sono che non ci sono prove per sostenere che il consumo di prodotti lattiero-caseari ha effetti positivi sulla riduzione del peso e sul grasso corporeo. Dei modesti benefici nel facilitare la perdita di peso appaiono solo all’interno di diete ipocaloriche, ma secondo gli autori “questo effetto sembra essere breve e non sostenibile”.
Può darsi che il latte e i formaggi ci attirino molto in alcune occasioni. Se la mucca è l’animale Tae Yin, ben diverso è il discorso per le caprette e il loro latte. Si tratta di animali più rustici, che non reggono l’allevamento intensivo. Secondo il famoso nutrizionista ed iridologo americano Bernard Jensen, il latte di capra intero e crudo, consumato il più vicino possibile alla mungitura (al massimo entro 2-3 ore) è un eccellente alimento, uno dei pochi che può essere definito integrale. E’ il latte più simile a quello materno ed è quello più ricco di fluoro, perfetto per le persone che soffrono di problemi articolari. Secondo le stesse parole del dott. Jensen, “la capretta è un animale molto sodico, molto agile e flessibile, e il suo latte è ricco di sodio organico, il minerale che ci rende elastici. Ben diverso è il caso del sodio inorganico, ad esempio il comune sale da cucina, che indurisce le nostre arterie. Inoltre, i problemi di sudorazione eccessiva migliorano rapidamente utilizzando il siero di latte di capra crudo”.*
Ma ricordiamo, dev’essere intero e crudo, appena munto!
* (convegno di Rimini sull’Iridologia, 1989, Dvd disponibili per consultazione in sede c/o l’Istituto di Medicina Naturale, Urbino)
LATTE E LATTICINI, UN VIAGGIO TRA LE RAGIONI DEL NO, tutte le tappe:
- 1# Costituiscono una famiglia di alimenti ad elevata allergenicità
- 2# Non prevengono l’osteoporosi, ma anzi indeboliscono ossa e denti
- 3# Aumentano il rischio di tumore
- 4#Sono legati alla comparsa del diabete di tipo 1 nell’infanzia
- 5#Favoriscono l’insorgenza del morbo di Parkinson
- 6#Aumentano la secrezione di muco e catarri
- 7#In quanto concentrati di grassi e sale espongono alle patologie cardiovascolari
- 8# Sono alimenti ricchi di contaminanti
2 thoughts