Latte e latticini, quinta tappa: favoriscono l’insorgenza del morbo di Parkinson

parkinson

Che il latte faccia bene agli adulti è una faccenda che, col passare del tempo, è messa in dubbio da più parti. Una ricerca americana, ad esempio, dimostra che c’è una forte correlazione tra un elevata quantità di latticini consumati e l’insorgere della malattia di Parkinson.” Così esordisce  sul suo sito Parkinson Italia, la confederazione che riunisce le associazioni italiane dei malati di Parkinson, alla pagina intitolata “Maggior rischio di Parkinson per chi consuma molto latte e latticini“.   “Si sospettava già da tempo l’esistenza di una correlazione tra l’eccessivo consumo di latte e l’insorgenza senile o pre-senile della malattia di Parkinson, una grave malattia degenerativa che colpisce la “sostanza nera” una ristretta zona del sistema nervoso centrale provocando così una serie di sintomi motori come tremori e difficoltà di movimento e altri meno visibili ma altrettanto invalidanti. Una ricerca ad amplissimo raggio e di lungo periodo (su una popolazione di oltre 130.000 persone, uomini e donne, tenute sotto osservazione per nove anni), pubblicata sull’American Journal of Epidemiology, conferma la fondatezza di questo sospetto in modo chiaro. I pazienti, tra quelli osservati – la cui dieta conteneva un consumo più elevato di latticini – hanno mostrato una tendenza a contrarre il Parkinson superiore del 60% rispetto a quelli che ne assumevano quantità inferiori (circa un decimo, cioè 80 grammi al giorno contro 800). 

latte bicchiere

Secondo gli studiosi, diretti dal dott. Honglei Chen – dell’Istituto di ricerche ambientali della Carolina del Nord – è il latte a spiegare questa correlazione, in misura molto più elevata che tutti gli altri suoi derivati (yogurt, formaggi). Lo studio ha consentito anche di escludere che la correlazione stessa, più significativa di quanto ci si sarebbe aspettato, sia dovuta solo e in particolare ad alcune sostanze presenti nel latte, come il calcio, i grassi o la vitamina D. C’è invece un legame diretto tra l’alimento latte in sé e il rischio di contrarre la malattia di ParkinsonQuesta correlazione è emersa con incontestabile evidenza per gli uomini, ma in misura non significativa per le donne: nella popolazione osservata dai ricercatori, ad esempio, benché le donne fossero circa il 15% più degli uomini, ad ammalarsi sono stati 250 maschi contro 138 femmine. Non si conosce il perché di questa maggiore predisposizione maschile a contrarre il Parkinson ma, del resto, sono ancora quasi completamente sconosciute le cause stesse della malattia.”

Tuttavia, lo stesso dott. Honglei Chen afferma che finora le ricerche che hanno studiato il consumo di latticini nella popolazione femminile si è  basato su piccoli campioni di donne, e che sono necessarie ricerche più ampie e approfondite.

La già citata ricerca mette a confronto i propri risultati con quelli di due precedenti studi di coorte. Nel primo studio il gruppo di uomini che ha dichiarato il più elevato consumo quotidiano di latticini presentava un rischio dell’80% più alto di ammalarsi rispetto agli uomini che ne consumavano meno; tra le donne i risultati hanno mostrato un’associazione a U, con il rischio più elevato tra le donne che consumavano latticini in modo moderato. La seconda ricerca ha preso in esame per 30 anni 8 mila uomini giapponesi-americani residenti a Honolulu (Hawaii), scoprendo che coloro che consumavano più di mezzo litro di latte al giorno presentavano un rischio del 130% per cento più elevato di contrarre il morbo di Parkinson rispetto a chi non beve latte.  I risultati delle tre ricerche sono coerenti tra loro ed inducono a riflettere ulteriormente sulle conseguenze del consumo di una famiglia di alimenti che risulta tanto difficoltosa per gli esseri umani.

LATTE E LATTICINI, UN VIAGGIO TRA LE RAGIONI DEL NO, tutte le tappe:

 

 

 

Author: Agnese Moretti

Da sempre appassionata dai temi del benessere psicofisico, dell’alimentazione e della medicina naturale, degli stili di vita rispettosi dell’ambiente, dei diritti e della salute umana, della spiritualità, sono psicologa ed attualmente in corso di formazione come naturopata presso l'Istituto di Medicina Naturale di Rimini. Mamma di 4 figli, amo la vita e la natura, e riescono ad affascinarmi ancora le piccole e grandi occasioni di incontrare la bellezza nella vita di ogni giorno.

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