Latte e latticini, quarta tappa: sono legati alla comparsa del diabete di tipo 1 nell’infanzia

allattamento al seno

Il diabete mellito di tipo 1 è una malattia cronica autoimmune, che vede cioè il sistema immunitario attaccare una parte dello stesso organismo che dovrebbe difendere. Nella sua fase iniziale, infatti,  i linfociti T (normalmente attivi nella difesa da virus e batteri)  “impazziscono” e cominciano a distruggere selettivamente le cellule beta del pancreas, quelle che producono l’insulina necessaria a mantenere controllato il livello di glucosio nel sangue.  Questa fase di autoimmunità delle cellule beta compare nel corso del primo anni di vita del bambino; dai 2 ai 5 anni si manifesta la patologia vera e propria, il diabete mellito di tipo 1, che  a ciò deve il nome comune di diabete infantile. Il diabete di tipo 2, invece, appare dopo i 40 anni ed è dovuto a squilibri alimentari. Non si tratta di una patologia diffusa: in Italia se ne contano circa 100 mila casi, contro i milioni di casi di diabete di tipo 2 (a vari livelli sono circa 6 milioni gli italiani che hanno problemi con la glicemia: fonte Diabete Italia). Nel mondo il diabete di tipo 1 è diffuso soprattutto in Scandinavia (specie in Finlandia), in Sardegna e in alcuni Stati del nord America. Si tratta di una malattia genetica, ma negli individui predisposti la sua comparsa viene attivata da fattori ambientali, tra cui spicca il consumo precoce dei prodotti lattiero-caseari nella primissima infanzia

latticini 2

Questa associazione è  nota negli ambienti accademici fin dal 1988, quando venne pubblicato lo studio di Savilathi e colleghi che osservava come i bimbi a cui era stata appena diagnosticato il diabete di tipo 1 presentassero un significativo aumento di anticorpi IgA e IgG verso il latte di mucca. Nel 1991 tre ricercatori norvegesi pubblicarono uno studio che supportava l’ipotesi che il latte vaccino contenga un fattore scatenante per lo sviluppo del diabete di tipo 1. Nel 1993 la rivista scientifica dell’Associazione Americana Diabete diede alle stampe un articolo intitolato “L’introduzione precoce dei prodotti lattiero-caseari è  associata all’aumento del rischio di IDDM (Insulin-Dependent Diabetes Mellitus) nei bambini finlandesi”, che metteva in evidenza come l’introduzione di latticini prima dei 2 mesi di età sia correlata alla comparsa di questa malattia,  indipendentemente dalla durata dell’allattamento.

diabete tipo 1

Gerstein (1994) osservò un’incidenza 1,5 volte maggiore del diabete di tipo 1 nei bambini allattati al seno per meno di 3 mesi.  Un ulteriore studio finlandese condotto nel 2001 ha coinvolto 3.000 bambini con elevato rischio genetico di sviluppare il diabete, e ha dimostrato che l’introduzione del latte vaccino prima dei 4 mesi aumenta la suscettibilità al diabete di tipo 1 e la comparsa di segni di autoimmunità beta-cellulare, quindi l’innesco della prima fase della patologia. Inoltre, l’American Academy of Pediatrics ha osservato una riduzione fino al 30% dell’incidenza del diabete di tipo 1 nei bambini che evitano l’esposizione alle proteine ​​del latte vaccino almeno per i primi tre mesi dalla nascita.

diabete tipo 1 nel mondo L’allattamento materno esclusivo per almeno i primi 3-4 mesi di vita del bambino rappresenta la più forte protezione dall’attivazione del diabete mellito di tipo 1. E’ interessante notare che alcune ricerche hanno osservato che non solo l’introduzione precoce dei latticini può scatenare l’esordio della patologia, ma anche quella di altri alimenti:  ad esempio i cereali (vedi Norris e colleghi e Ziegler et al., 2003). Nel 2000, un’equipe di ricercatori italiani sardi (Muntoni e coll.) ha esaminato le abitudini alimentari di bambini di 40 paesi del mondo, di età fino a 18 mesi, giungendo alla conclusione che l’introduzione precoce di prodotti lattiero-caseari e carne rappresenta il più forte predittore della comparsa del diabete di tipo 1 in età infantile. Nel loro studio, i ricercatori italiani sottolineano che un’alimentazione eccessivamente ricca all’inizio della vita provoca un innalzamento insulinico che è dimostrato predisporre al diabete di tipo 1. Lo studio italiano riporta anche i dati di altre ricerche che dimostrano come l’incidenza di questa patologia sia bassa nei paesi in cui l’apporto di proteine è ​​minore e tra i piccoli nati in periodi di scarsità di cibo, quando l‘alimentazione si basa soprattutto sui prodotti vegetali.  Si può quindi ipotizzare che l’abbondanza di proteine ​​animali e di prodotti lattieri caseari dopo la seconda guerra mondiale può aver contribuito alla crescente incidenza di diabete di tipo 1 nei paesi ricchi europei ed extra-europei nel corso degli ultimi decenni.

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Author: Agnese Moretti

Da sempre appassionata dai temi del benessere psicofisico, dell’alimentazione e della medicina naturale, degli stili di vita rispettosi dell’ambiente, dei diritti e della salute umana, della spiritualità, sono psicologa ed attualmente in corso di formazione come naturopata presso l'Istituto di Medicina Naturale di Rimini. Mamma di 4 figli, amo la vita e la natura, e riescono ad affascinarmi ancora le piccole e grandi occasioni di incontrare la bellezza nella vita di ogni giorno.

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