Latte e latticini, terza tappa: aumentano il rischio di tumore

cancro

Il dott. T. Colin Campbell, autore del best seller “The China Study”, riporta il risultato di uno studio secondo il quale “la caseina e’ il più significativo agente cancerogeno mai identificato” (Hu et al., 1995). Infatti essa (come e più di altre proteine animali) attiva ormoni di crescita simili all’insulina, gli IGF (insulin-like growth factor: tra gli IGF ritenuti maggiormente responsabili ci sono  l’IGF-1 e l’IGF-2), responsabili  anche della crescita cellulare dei tumori (vedi Voskuil et al., 2005). Il consumo regolare di latte e derivati aumenta il livello di IGF-1 in circolo nell’organismo, elevando conseguentemente il rischio di cancro. Le evidenze scientifiche indicano che i tumori legati al consumo di latte e latticini colpiscono principalmente gli organi riproduttivi: il tumore alla prostata nell’uomo e il tumore al seno o alle ovaie nella donna. A questo riguardo esiste un’ampia letteratura ormai ventennale, di cui citiamo solo alcuni riferimenti. Cominciamo con Chan e colleghi 2001, studio che ha seguito per 11 anni una coorte di 20.880 uomini, giungendo alla conclusione che il consumo di prodotti caseari espone ad un maggiore rischio di tumore alla prostata. Già nel 1998 lo stesso autore aveva pubblicato uno studio che indicava come gli uomini con i più alti livelli di IGF-1 presentino un rischio quadruplicato di cancro alla prostata rispetto a chi ha livelli più bassi.

latticini

Nel Physicians Health Study, che ha monitorato la salute della prostata di 21.660 medici americani per 28 anni, i ricercatori hanno scoperto che consumare 2,5 porzioni di latticini al giorno o più provoca un aumento del rischio di cancro alla prostata rispetto al consumo di mezza porzione al giorno o meno.  Questo studio mette in luce che il rischio di cancro alla prostata è elevato anche aumentando il consumo di latte scremato: da ciò si deduce che l’eccesso di calcio, e non solo di grasso, dei prodotti caseari, minaccia la salute della prostata. Ma il Physicians Health Study mette in luce anche un ulteriore e inquietante aspetto: il consumo di latte intero è  correlato all’esito mortale di questo tumore.  Mentre ogni tipo di latte e derivati favorisce la genesi del cancro alla prostata, solo il latte intero è  associato alla maggiore incidenza della sua mortalità. 

Oltre agli alti livelli di IGF-1, gli altri fattori di rischio tumorale presenti nei latticini sono i metaboliti degli estrogeni (EM), anch’essi impattanti sul sistema riproduttivo maschile e femminile (prostata, seno, ovaie). Questi metaboliti possono influenzare la proliferazione cellulare, che diventa rapida e aberrante, portando al cancro (vedi Farlow e colleghi). Il consumo di latte e latticini contribuisce alla maggior quota di estrogeni che assumiamo con l’alimentazione (60-70%). Nello studio di Farlow e colleghi, tuttavia, si riscontra che il latte di capra rappresenta un’alternativa migliore in questo senso. 

Farlow e Veenstra nel 2009 hanno dimostrato l’associazione tra i metaboliti degli estrogeni e il tumore al seno. Uno studio svedese che ha seguito per 13,5 anni una popolazione di 61.084 donne dai 38 ai 76 anni ha messo in luce la perniciosa associazione tra consumo di latticini e carcinoma sieroso ovarico, in particolare latte e lattosio, vale a dire latte e formaggi freschi, in cui il lattosio è ancora presente.

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Tra le sue raccomandazioni per proteggersi dal rischio di tumore, il World Cancer Research Fund-American Institute for Cancer Research (WCRF) elenca anche il mantenimento del peso-forma, ottenuto evitando i cibi “ad alta densità energetica”, cioè  quelli che superano le 225-275 calorie per 100 g. Ebbene, già solo per questo aspetto i formaggi rappresentano un rischio per la salute, poiché sono alimenti molto calorici, anche gli insospettabili. Dal punto di vista delle calorie/etto, la mozzarella ha 280 calorie, il formaggio caprino e la caciotta fresca 240, le sottilette 305, la robiola 310, il pecorino fresco 332, il mascarpone 460; i formaggi stagionati si aggirano sulle 370-400 calorie (Parmigiano 374, Grana Padano 384, Pecorino romano 402). Il Rapporto 2014 del WCRF sul tumore ovarico evidenzia l’associazione tra l’aumento del grasso corporeo e la comparsa di cancro alle ovaie.

Vedi anche: Health concerns about dairy products, PCRM  (Comitato del Medici per una medicina responsabile, USA)

 

LATTE E LATTICINI, UN VIAGGIO TRA LE RAGIONI DEL NO, le tappe già pubblicate:

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Author: Agnese Moretti

Da sempre appassionata dai temi del benessere psicofisico, dell’alimentazione e della medicina naturale, degli stili di vita rispettosi dell’ambiente, dei diritti e della salute umana, della spiritualità, sono psicologa ed attualmente in corso di formazione come naturopata presso l'Istituto di Medicina Naturale di Rimini. Mamma di 4 figli, amo la vita e la natura, e riescono ad affascinarmi ancora le piccole e grandi occasioni di incontrare la bellezza nella vita di ogni giorno.

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