Crudo e’ meglio per gli umani? (Ovvero: quando ha imparato a cucinare l’uomo preistorico?)

fuoco

Qualcuno afferma che per la fisiologia umana sia migliore il cibo crudo, quello che dovremmo aver consumato per la maggior parte della nostra storia evolutiva. In realtà non e’ così. Una nuova ricerca ha spostato ad 1 milione di anni fa la datazione del controllo del fuoco, l’evento che ha rappresentato un punto di svolta cruciale per gli ominidi del Paleolitico e per l’intera umanità.

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Confrontando la massa corporea e la grandezza dei molari dei primati umani e non umani i ricercatori Organ, Nunn, Machanda e Wrangham hanno ipotizzato che già l’Homo Erectus si fosse adattato ad una alimentazione costituita da cibi cotti, e che fosse dunque in grado di controllare il fuoco. Ma la prima apparizione dell’Homo Erectus risale a 1-1,5 milioni di anni fa,mentre le prove certe dell’uso abituale del fuoco da parte degli ominidi si possono trovare in siti risalenti a 400 mila anni fa (Grotta di Qesem, Israele) e in altri siti più controversi, come la Grotta Gesher Benot Ya’aqov, nella valle del Giordano (Israele) che si stima risalgano a 7-800 mila anni fa.
Ora però e’ stato posto un punto fermo nella datazione del controllo del fuoco, grazie ad un giovane archeologo italiano di stanza alla Boston University, Francesco Berna*. Il professor Berna ha trovato nella Wonderwerk Cave (Sudafrica) le prove microstratigrafiche dell’uso del fuoco risalenti ad almeno 1 milione di anni fa (strato 10 Acheuleano). La fondamentale scoperta e’ stata resa possibile dall’uso di una tecnologia molto avanzata, la microspettroscopia  nell’infrarosso in trasformata di Fourier, della quale il prof. Berna e’ un esperto mondiale.

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Il prof. Francesco Berna

Ed ecco quindi cadere l’argomentazione dei crudisti, che spesso considerano cibo “morto” quello cotto e “vivo” solo il crudo: la cottura dei cibi ha accompagnato la storia umana per più dei due terzi del suo snodarsi, e siamo dunque evolutivamente adattati a questo tipo di alimenti.

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Ricordiamo che S.Ildegarda, mistica e naturopata ante litteram, sosteneva che i cibi crudi affaticano la milza e il cuore; e che secondo la Medicina Tradizionale Cinese il consumo di grandi quantità di cibi crudi affatica la milza, considerata la “stufa” digestiva che non va raffreddata…perche’ la digestione “fredda” e’ incompleta e diffonde nell’organismo sostanze indigerite difficili da gestire. La cottura del cibo e’ dunque una sorta di pre-digestione, allo stesso modo della lunga masticazione.

F. Berna, P. Goldberg, L.K. Horwitz, J. Brink, S. Holt, M. Chazan (2012), Microstratigraphic evidence of in situ fire in the Acheulean strata of Wonderwerk Cave, Northern Cape province, SouthAfrica. Vol. 109, n 20, 1215-1220.

 

*Francesco Berna e’ professore aggiunto presso il Dipartimento di Archeologia della Boston University, ricercatore nel Research Group for Paleoecological and Geoarchaeological Studies dell’Università di Barcellona (Spagna) e membro dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (IIPP, Firenze). Ha al suo attivo più di 60 pubblicazioni internazionali, e si e’ dedicato a varie questioni archeologiche, tra cui la datazione della scoperta del fuoco nel basso e medio Paleolitico.

Author: Agnese Moretti

Da sempre appassionata dai temi del benessere psicofisico, dell’alimentazione e della medicina naturale, degli stili di vita rispettosi dell’ambiente, dei diritti e della salute umana, della spiritualità, sono psicologa ed attualmente in corso di formazione come naturopata presso l'Istituto di Medicina Naturale di Rimini. Mamma di 4 figli, amo la vita e la natura, e riescono ad affascinarmi ancora le piccole e grandi occasioni di incontrare la bellezza nella vita di ogni giorno.

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