In Occidente l’invecchiamento e’ molto diverso da quello delle popolazioni paleolitiche moderne (ad. es. gli abitanti dell’isola di Kitava: vedi post). A 50 anni un uomo e una donna svedesi che abbiano lo stesso indice di massa corporea dei kitavani peserebbero rispettivamente 19 e 22 kg in più rispetto ai loro omologhi dell’isola… Queste sorprendenti differenze indicano che il modello di invecchiamento tipico del mondo moderno e’ biologicamente anormale. Non e’ normale, ad esempio, che l’aterosclerosi avanzata si riscontri praticamente in tutti gli anziani occidentali, indipendentemente dall’indice di massa corporea… E la principale sospettata e’ l’alimentazione.
Gli studi osservazionali non provano una relazione causale tra i fattori, ma supportano l’ipotesi che una dieta paleolitica possa prevenire il sovrappeso e le malattie occidentali, anche quando il cibo e’ disponibile in eccesso.
A Kitava, ad esempio, il cibo e’ costantemente disponibile in abbondanza, fatto che suggerisce che la scarsità di cibo non e’ credibile come causa della magrezza delle popolazioni paleolitiche. Il livello di attività fisica dei kitavani e’ stimato come multiplo di 1,7 del metabolismo basale, che e’ lo stesso punteggio dei maschi occidentali moderatamente attivi al lavoro o nel tempo libero.
Il sovrappeso e la sindrome metabolica sono fondamentalmente assenti nelle popolazioni del XX secolo che conducono uno stile di vita paleolitico, come dimostrano numerose ricerche. Ad esempio, i disturbi cardiovascolari, infarto compreso, erano apparentemente sconosciuti nell’Africa orientale prima della sua transizione allo stile moderno.
da: “Palaeolithic diet (“stone age diet”), di Steffan Lindeberg, pubblicato in Scandinavian Journal of Nutrition 2005; 49 (2): 75 /77
