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Il Kin Jang è una delle più antiche tecniche corporee al mondo.
Ha una storia millenaria: è nata con l’arrivo dei monaci tibetani in Corea del Sud, dove hanno adattato il loro massaggio tradizionale alle esigenze di quelle popolazioni, dedite al duro lavoro della terra e della pesca. La sua pratica è arrivata a noi tramandata di padre in figlio, oggi come allora utilizzata in famiglia per ritrovare un benefico stato di rilassamento psicofisico al termine della faticosa giornata di lavoro, con l’immediata liberazione delle energie bloccate.
Quest’arte si basa sulla ripetizione di una stessa sequenza (Katà) terapeutica che coinvolge, nell’ordine, arti inferiori, addome e torace, arti superiori, viso e testa. La sua manualità si basa su armoniosi movimenti di oscillazione, vibrazione, rotazione, su fluidi ondeggiamenti e stiramenti effettuati su tutto il corpo. Alcune parti del corpo vengono massaggiate (piedi, mani, braccia, viso e testa).
In Italia questa tecnica è ancora quasi sconosciuta e gli operatori sono poche decine, spesso concentrati nelle grandi aree metropolitane. In Romagna sono attualmente l’unica operatrice.
Il Kin Jang agisce a diversi livelli:
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